sabato 18 giugno 2011

giochino per vecchiette

domenica 2 gennaio 2011

LA PSICHIATRA - Wulf Dorn



Titolo originale: Trigger.
Traduzione di Alessandra Petrelli.
pag 399.
ISBN 978-88-6380-075-3
© 2010 Casa Editrice Corbaccio s.r.l., Milano.

UNA PAGINA---
Il limite di velocità all’interno della clinica era di venti chilometri l’ora, ma il tachimetro della dottoressa Ellen Roth ne segnava almeno cinquanta.
Ellen era diretta all’edificio che ospitava il reparto 9. Per l’ennesima volta durante quella mattinata lanciò un’occhiata al cruscotto, quasi sperasse che le minuscole cifre digitali dell’orologio fossero così premurose da lasciarle ancora un po’ di tempo. Al contrario, la informarono con spietata precisione che aveva già accumulato oltre mezz’ora di ritardo.


COMMENTO
Da leggere assolutamente

domenica 28 novembre 2010

LE QUERCE NON FANNO LIMONI di Cosimo Calamini


Cosimo Calamini.
Le querce non fanno limoni.
pag294
Prezzo di copertina € 17,60
Editrice Garzanti Milano
Anno 2010

Montechiasso è un borgo arroccato sulle colline, nel cuore della Toscana: nelle giornate di cielo nitido, da lassù, si può abbracciare con un solo sguardo tutta la regione. Lì vive la famiglia Malquori: Attilio, comunista disilluso ed ex voce del gruppo rock I Timidi; la moglie Anita, una cinquantenne in crisi d'identità, e la figlia Sara, ragazza inquieta, al suo primo anno d'università. Ma a Montechiasso è presente anche una radicata comunità islamica di cui fanno parte l'imam Khaled e il figlio Averroè, segretamente legato a Sara. Un giorno d'autunno arriva una notizia bomba: nel paese verrà costruita una grande moschea, un'astronave aliena edificata tra le vigne e i campanili. ....



DAL ROMANZO:
Alla fine Attilio non se n'era curato più di tanto, di quella notizia letta sul giornale. Una moschea a Montechiasso! Troppo ridicolo per essere vero.
«Sarà una cosa per fare un po' di scena prima delle elezioni.»
«Il Donati ne inventa sempre una.» Col Cresti si era fatto due grasse risate, di quelle tutte di pancia, che fanno bene alla salute.
«T'immagini il muezzin che ci sveglia la mattina: una gara col gallo del Casini.»
«Per me vince il gallo del Casini», aveva rincarato il Cresti, mentre tosava la chioma di Attilio. E giù risate.

domenica 14 novembre 2010

LETTERATURA GIAPPONESE HAIKU.TANKA,NAGA-UTA


L'HAIKU è un breve componimento poetico di soli tre versi diffusosi in Giappone dal XVI secolo in poi. La sua struttura è molto semplice: è formato da diciassette sillabe, suddivise nella catena 5-7-5; richiede dunque una grande sintesi di pensiero e d' immagine. L'abilità dell' haijin (il poeta) sta dunque nell'esprimere le emozioni in pochi versi.

Sotto la sferza
della pioggia d'aprile
geme il ciliegio.


L'haiku deriva dal Tanka, componimento poetico di 31 sillabe che risale già al IV secolo. Il Tanka è formato da 5 versi con una quantità precisa di sillabe per ogni verso: 5-7-5-7-7. Eliminando gli ultimi due versi si è formato l'Haiku.

Sgorga e zampilla,
muta, verde fontana,
l'edera annosa
dalla crepe annerite
d'un muro sbrecciato.


Infine il NAGA-HUTA, formato da 7 versi, 5-7-5-7-5-7- .
È la composizione che viene poi musicata, dando orgine a brani suonati poi su strumenti vari, soprattutto dello SHAMISEN, diventato poi uno degli strumenti più rappresentativi della musica tradizionale giapponese.
La lunga leggenda dell'ulivo, che non volle diventare legno per la croce di Gesù, si potrebbe riassumere in un Naga-uta, salvo restando che sarebbe impossibile per la cultura giapponese tradurlo in musica..


Seppe l'ulivo
quel che tramava l'uomo:
tentò la fuga
si svelse, si contorse,
spaccò il suo tronco
si torturò fin quando
fu inabile alla croce.

martedì 9 novembre 2010

PIETRA DI PAZIENZA di Atiq Rahimi



ATIG RAHIMI
PIETRA DI PAZIENZA
Traduttore: YASMINA MELAOUAH
GIULIO EINAUDI EDITORE
ANNO 2009
ISBN 9788806197094


Una donna veglia un uomo disteso in un letto. L’uomo è privo di conoscenza, ha una pallottola in testa, gli ha sparato qualcuno per un futile motivo. In un paese che assomiglia all’Afghanistan, in un tempo che potrebbe anche essere oggi.
La donna parla senza interruzione, come non ha mai fatto prima. Racconta al marito, finalmente presente e muto, molte storie che fanno la loro storia e quella del loro paese. Prima sussurra, poi grida, si adira, ha paura. Piange. Esce per poi ritornare. E ancora sussurra, piano, dolcemente.
Si prende cura dell’uomo e insieme lo rimprovera. Lo rimprovera di aver voluto essere un eroe, di aver preferito le armi e la guerra a sua moglie e alle figlie. Di non avere mai parole per lei.
INCIPIT

La camera è piccola. Rettangolare. È soffocante nonostante le pareti chiare, color ciano, e le due tende con motivi di uccelli migratori colti mentre spiccano il volo su un cielo giallo e azzurro.
Bucate qua e là, lasciano penetrare i raggi del sole che finiscono sulle righe scolorite di un kilim.
In fondo alla camera c’è un’altra tenda. Verde. Senza alcuna decorazione. Nasconde una porta sbarrata. O un ripostiglio.
La camera è vuota. Vuota di ogni ornamento. Tranne sulla parete che separa le due finestre, dove è stato appeso un piccolo khanjar, e sopra il khanjar una foto di un uomo con i baffi. Ha una trentina d’anni. Capelli ricci. Viso squadrato, incorniciato da due base tagliate con cura. I suoi occhi neri brillano. Sono separati da un naso a becco. L’uomo non ride, e tuttavia pare trattenere il riso. Ciò gli dà un aspetto strano come di un uomo che dentro di sé si fa beffe di colui che lo guarda. La foto è in bianco e nero, colorata artigianalmente con tonalità spente.

mercoledì 3 novembre 2010

IL CUSTODE DEL FARO di JANETTE WINTERSON


TITOLO: IL CUSTODE DEL FARO
AUTORE: JEANETTE WINTERSON
TRADUTTORE: CHIARA SPALLINO ROCCA
EDITORE: MONDADORI
PAGINE: 239
ISBN: 8804536748
DATA PUBBLICAZIONE: 2005


LA TRAMA DEL LIBRO:
Rimasta orfana, la piccola Silver viene adottata da Pew, un gentile e misterioso personaggio che vive nel faro di Cape Wrath. Nell'occuparsi teneramente di lei, Pew le racconta antiche storie incentrate sul desiderio, sullo sradicamento, sui legami e sulle assenze che segnano la nostra vita. Le racconta in particolare la storia di Babel Dark, un reverendo locale dell'Ottocento che ha vissuto due vite, una pubblica avvolta nell'oscurità e una privata immersa nella luce. Le storie di Pew si aprono sotto gli occhi di Silver come una mappa da seguire per penetrare nella propria oscurità. Piccola Ulisse dei nostri giorni, Silver comincia così un viaggio dentro le storie che ci raccontiamo, storie d'amore e privazione, di passione e desiderio.


UN BRANO DEL LIBRO:

TU sei la porta scavata nella roccia che si spalanca quando la luna si illumina.Tu sei la porta in cima alle scale che ci appare solo nei sogni.Tu sei la porta che finalmente libera il prigioniero.Tu sei la porta sul ciglio del mondo.Tu sei la porta he si apre su in un mare di stelle.Aprimi. Spalancami. Socchiudimi. Attraversami e qualsiasi cosa ci sia al di là, potrà solo essere raggiunta così. Da te. Ora. In questo attimo isolato nel tempo che racchiude tutta una vita.